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Silenzio e grido (1968)

Ungheria, 1919. La repubblica sovietica ungherese di Béla Kun è caduta e l'esercito dell'ammiraglio Miklós Horthy esercita una spietata repressione. Il contadino Karoly nasconde il rivoluzionario Istvan. Kémeri, comandante della polizia ed ex compagno di scuola di Istvan, tollera la presenza del rivoluzionario e, al contempo, perseguita il contadino. Teréz, la moglie di Karoly, e Anna, la cognata, complottano per uccidere Karloy, cercando la complicità di Istvan, dal quale sono entrambe attratte.